Sunday, June 18, 2006

Savoia in Galera .

Savoia, con De Luca un "patto di corruzione"
"Dopo Campione, picchiamo Venezia"

Da approfondire, secondo il gip, gli affari "a tratti poco chiari"
gestiti da Proietti Cosimi e Daniela Di Sotto, moglie di Fini


L'avvocato di Vittorio Emanuele, Lodovico Isolabella, dice che il principe "ha argomenti forti da spendere davanti al gip". Ma la Procura di Potenza fa sapere che sono state raccolte "molte prove". E mentre il detenuto si appresta a trascorrere il suo secondo giorno nel carcere di Potenza (che sarà anche il primo degli interrogatori di garanzia davanti al gip Alberto Iannuzzi) emergono nuovi dettagli sull'inchiesta. Come alcune foto, scattate dagli investigatori e mostrate dal Tg3. O, ad esempio, che Achille De Luca, l'uomo individuato dal principe per risolvere, ai Monopoli (attraverso una tangente) la questione dei nulla osta per i videogiochi truccati, preparò un vero e proprio "rapporto" che contiene il "patto di corruzione": copia del fax, inviato il 17 febbraio 2005, è contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Iannuzzi.

Il "patto di corruzione". Nel fax spedito da De Luca a Vittorio Emanuele, il faccendiere "relaziona con dovizia di particolari su presupposti, svolgimento e esiti della vicenda". De Luca riesce a ottenere, oltre ai nulla osta, "la riabilitazione della reputazione delle aziende" di Migliardi e "l'apertura di un canale preferenziale con Barbarito", e indica al principe "i soggetti contattati, destinatari e intermediari della tangente".

Nulla osta, un giro da 3 milioni. L'affare legato al gioco d'azzardo "legalizzato" dai nulla osta è "un grosso business da 3 milioni di euro": è Bonazza che parla, chiedendo al principe di agevolare Migliardi. Tutto comincia quando la Guardia di Finanza avvia in Veneto un'operazione contro i videogiochi illegali che Migliardi definisce "un massacro".
La persona giusta. Per evitare i sequestri servono i nulla osta. Narducci parla di un suo amico generale della Guardia di Finanza "abituato a mangiare, sicuramente ci darà una mano". Ma non è la persona giusta. Vittorio Emanuele individuerà "qualcuno più importante": si rivolge a De Luca, che sceglie un commercialista romano, amico di Salvatore Sottile, che a sua volta coinvolge Francesco Proietti Cosimi. E' lui che raggiunge Giorgio Tino e Anna Maria Lucia Barbarito.

Le foto dei "protagonisti". Alcune foto scattate dagli
investigatori a Migliardi e De Luca sono state mostrate nel corso del Tg3. Un gruppo riguarda l'incontro all'aeroporto di Catania tra Migliardi e De Luca: Migliardi ha una busta bianca in mano che, nella foto successiva, appare invece nelle mani di De Luca. Altre foto ritraggono Vittorio Emanuele con Migliardi e Bonazza. Ancora una busta, infine, è immortalata tra le mani del principe, ritratto con Migliardi e Bonazza che gliel'avrebbero appena consegnata.

"A Campione, quattro sacchi di soldi". In una telefonata il principe si mostra impaziente per l'affidamento dell'incarico di procacciatore di clientela, per il casinò di Campione, a Bonazza: "Ci tengo molto, lì ci sono quattro sacchi di soldi". Il sindaco di Campione, Roberto Salmoiraghi, opera affinché l'incarico vada a Bonazza perché considera "poco raccomandabile" Migliardi.

Il sindaco: "Tu cosa fai per me?". Salmoiraghi, assicurata la conclusione della trattativa per l'affidamento a Bonazza dell'incarico, vuole qualcosa in cambio: "Tu cosa fai per me?" chiede - "con tono incalzante", annota il gip di Potenza - al suo interlocutore. Al sindaco di Campione andranno - gli spiega il delegato per la Lombardia dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - il titolo di "dottore mauriziano", una "commenda" e la nomina a "ambasciatore". Prevista anche una ricompensa alla famiglia, probabilmente un posto di lavoro.

"Andiamo a picchiare Venezia". Campione non basta, il principe dice a Bonazza "e dopo andiamo anche a picchiare Venezia". Bonazza è più cauto: "Loro sanno già che stiamo collaborando con Campione e sono interessati a vedere qualcosa, a fare un discorso, buttiamo giù le basi".

"Quella brama di guadagnare". Altra telefonata, parla l'assistente del principe, Narducci: "Lui ha brama di guadagnare, però molte cose non è che si possono fare così, dal giorno al momento". Narducci racconta a Bonazza degli incitamenti ricevuti dal principe affinché trovi un "canale" per i nulla osta. Ma le sollecitazioni giungono nel periodo natalizio del 2005, a uffici pubblici semivuoti: "Comunque - dice Bonazza - c'era un centone da dividere fra me e te, e capisci...".

L'avvocato: "Si sente raggirato". L'avvocato Isolabella ha incontrato il suo assistito: "L'abbiamo trovato bene, sereno, lo trattano bene, da re. Però non può guardare la televisione. Non ha voluto guardare i giornali". Secondo l'avvocato Bardi, il principe ha ribadito di essere "assolutamente innocente": "Si sente raggirato da qualcuno che gli stava vicino". Precisa Isolabella: "No, non da qualcuno in particolare, ma da tutto il sistema".

Gli affari di Cosimi e Di Sotto. Le vicende societarie riguardanti "gli affari gestiti in comune da Francesco Proietti Cosimi e Daniela Di Sotto meritano un sicuro, ulteriore approfondimento investigativo": lo ha scritto il gip Iannuzzi, nell'ordinanza di arresto. Il riferimento alla "fitta rete di affari, a tratti poco chiari", fra Proietti Cosimi e la moglie dell'ex vicepresidente del Consiglio, è contenuto nella parte vicina a quella che l'ordinanza dedica al gioco d'azzardo e alle schede per videogiochi truccate ma "regolarizzate" dai nulla osta.

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