Saturday, November 20, 2004

DAnte Alighieri : sull'ignobile baratto tra ministero degli esteri e taglio berlusconiano delle tasse

Ahi, serva Italia, di dolore ostello,

nave sanza nocchiere in gran tempesta,

non donna di provincie, ma bordello!

(Dante, Purgatorio, Canto VI, vv 76-78)

Tutti i processi di Berlusconi

Il curriculum giudiziario completo del Cavaliere. Da un'inchiesta per riciclaggio del 1983 a oggi. Tutte le indagini, tutti i processi, tutte le sentenze



Traffico di droga

Nel 1983 la Guardia di finanza, nell'ambito di un'inchiesta su un traffico di droga, aveva posto sotto controllo i telefoni di Berlusconi. Nel rapporto si legge: «È stato segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia in Francia che in altre regioni italiane. Il predetto sarebbe al centro di grosse speculazioni edilizie e opererebbe sulla Costa Smeralda avvalendosi di società di comodo...». L'indagine non accertò nulla di penalmente rilevante e nel 1991 fu archiviata.

Falsa testimonianza sulla P2

La prima condanna di Silvio Berlusconi da parte di un tribunale arriva nel 1990: la Corte d’appello di Venezia lo dichiara colpevole di aver giurato il falso davanti ai giudici, a proposito della sua iscrizione alla lista P2. Nel settembre 1988, infatti, in un processo per diffamazione da lui intentato contro alcuni giornalisti, Berlusconi aveva dichiarato al giudice:"Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo che è di poco anteriore allo scandalo". Per questa dichiarazione Berlusconi viene processato per falsa testimonianza. Il dibattimento si conclude nel 1990: Berlusconi viene dichiarato colpevole, ma il reato è estinto per l'intervenuta amnistia del 1989.

Tangenti alla Guardia di finanza

Berlusconi è accusato di aver pagato tangenti a ufficiali della Guardia di finanza, per ammorbidire i controlli fiscali su quattro delle sue società (Mondadori, Mediolanum, Videotime, Telepiù). In primo grado è condannato a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate, senza attenuanti generiche. In appello, la Corte concede le attenuanti generiche: così scatta la prescrizione per tre tangenti. Per la quarta (Telepiù), l'assoluzione è concessa con formula dubitativa (comma 2 art. 530 cpp). La Cassazione, nell'ottobre 2001, conferma le condanne per i coimputati di Berlusconi Berruti, Sciascia, Nanocchio e Capone (dunque le tangenti sono state pagate), ma assolve Berlusconi per non aver commesso il fatto, seppur richiamando l'insufficienza di prove.

Tangenti a Craxi (All Iberian 1)

Per 21 miliardi di finanziamenti illeciti a Bettino Craxi (Ë la pi˜ grande tangente mai pagata a un singolo uomo politico in Italia), passati attraverso la società estera All Iberian, in primo grado è condannato a 2 anni e 4 mesi. In appello, a causa dei tempi lunghi del processo scatta la prescrizione del reato. La Cassazione conferma.

Falso in bilancio (All Iberian 2)

Berlusconi Ë stato indagato (anche sulla base di una voluminosa consulenza fornita dalla Kpmg) per la rete di 64 società e conti off shore del gruppo Fininvest (Fininvest Group B) che, secondo l'accusa, ha finanziato operazioni "riservate" (ha scalato societý quotate in Borsa, come Standa e Rinascente, senza informare la Consob; ha aggirato le leggi antimonopolio tv in Italia e in Spagna, acquisendo il controllo di Telepi˜ e Telecinco; ha pagato tangenti a partiti politici, come la stecca record di 21 miliardi di lire data a Craxi attraverso la societý All Iberian). La rete occulta della Finivest-ombra ha spostato, tra il 1989 e il 1996, fondi neri per almeno 2 mila miliardi di lire. Per questo Berlusconi Ë stato chiamato a rispondere di falso in bilancio. Ma nel 2002 ha cambiato la legge sul falso in bilancio, trasformando i suoi reati in semplici illeciti sanabili con una contravvenzione e soprattutto riducendo i tempi di prescrizione del reato (erano 7 anni, aumentabili fino a 15; sono diventati 4). CosÏ il giudice per le indagini preliminari nel febbraio 2003 ha chiuso l'inchiesta: negando l'assoluzione, poichÈ Berlusconi e i suoi coimputati (il fratello Paolo, il cugino Giancarlo Foscale, Adriano Galliani, Fedele Confalonieri) non possono dirsi innocenti; ma decidendo di prosciogliere tutti i 25 imputati, poichÈ il tempo per il processo, secondo la nuova legge, è scaduto. La procura ricorre in Cassazione, che all'inizio di luglio 2003 applica per la prima volta il "lodo Maccanico", decidendo la sospensione del processo per Berlusconi.

Caso Lentini

Berlusconi è stato rinviato a giudizio per aver deciso il versamento in nero di una decina di miliardi dalle casse del Milan a quelle del Torino calcio, per l’acquisto del calciatore Gianfranco Lentini. Il dibattimento di primo grado si Ë concluso con la dichiarazione che il reato Ë prescritto, grazie alla nuova legge di Berlusconi sul falso in bilancio.

Medusa cinematografica

Berlusconi è accusato di comportamenti illeciti nelle operazioni d'acquisto della società Medusa cinematografica, per non aver messo a bilancio 10 miliardi. In primo grado è condannato a 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio. In appello, assoluzione con formula dubitativa, confermata in Cassazione.

Terreni di Macherio

Berlusconi è accusato di appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio per l’acquisto dei terreni intorno alla sua villa di Macherio. In primo grado è assolto dall'appropriazione indebita e dalla frode fiscale. Per i due falsi in bilancio contestati scatta la prescrizione. In appello è confermata l'assoluzione per i due primi reati; è assolto per uno dei due falsi in bilancio, per il secondo si applica l'amnistia.

Lodo Mondadori

Berlusconi è accusato di aver pagato i giudici di Roma per ottenere una decisione a suo favore nel Lodo Mondadori, che doveva decidere la proprietà della casa editrice. Il giudice dell'udienza preliminare Rosario Lupo ha deciso l'archiviazione del caso, con formula dubitativa. La Procura ha fatto ricorso alla Corte d’appello, che nel giugno 2001 ha deciso: per Berlusconi è ipotizzabile il reato di corruzione semplice, e non quello di concorso in corruzione in atti giudiziari; concesse le attenuanti generiche, il reato dunque è prescritto, poiché risale al 1991 e la prescrizione, con le attenuanti generiche, scatta dopo 5 anni. Il giudice ha disposto che restino sotto processo i suoi coimputati Cesare Previti, Giovanni Acampora, Attilio Pacifico e Vittorio Metta.

Toghe sporche-Sme

Berlusconi è accusato di aver corrotto i giudici durante le operazioni per l'acquisto della Sme. Rinviato a giudizio insieme a Cesare Previti e Renato Squillante. Il processo di primo grado è in corso presso il Tribunale di Milano e andrý a sentenza a Milano, dopo che la Cassazione ha respinto la richiesta di spostare il processo a Brescia o a Perugia, per legittimo sospetto, reintrodotto per legge nell'ottobre 2002. Un'altra legge, il "lodo Maccanico", votata con urgenza nel giugno 2003, impone la sospensione di tutti i processi a cinque alte cariche dello Stato, tra cui il presidente del Consiglio. Ma il Tribunale ha accettato la richiesta di pubblico ministero e parte civile di chiedere alla Corte costituzionale di pronunciarsi sulla eventuale incostituzionalitý del "lodo".

Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest

Berlusconi era accusato di aver indotto la Rai, da presidente del Consiglio, a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari, per ammorbidire la concorrenza. La Procura di Roma, non avendo raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione, ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.

Tangenti fiscali sulle pay-tv

Berlusconi era accusato di aver pagato tangenti a dirigenti e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l’Iva dal 19 al 4 per cento sulle pay tv e per ottenere rimborsi di favore. La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.

Stragi del 1992-1993

Le procure di Caltanissetta e Firenz, indagano da molti anni sui «mandanti a volto coperto» delle stragi del 1992 (Falcone e Borsellino) e del 1993 (a Firenze, Roma e Milano). Le indagini preliminari sull'eventuale ruolo che Berlusconi e Marcello Dell'Utri possono avere avuto in quelle vicende sono state formalmente chiuse con archiviazioni nel 1998 (Firenze) e nel 2002 (Caltanissetta). Continuano però indagini per concorso in strage contro ignoti e i decreti d'archiviazione hanno parole pesanti nei confronti degli ambienti Fininvest.

Mafia

La procura di Palermo ha indagato su Berlusconi per mafia: concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco. Nel 1998 l'indagine Ë stata archiviata per scadenza dei termini massimi concessi per indagare. Indizi sui rapporti di Berlusconi e Dell'Utri con uomini di Cosa nostra continuano a essere segnalati in molte sentenze.



Telecinco in Spagna

Berlusconi, Dell’Utri e altri manager Fininvest, responsabili in Spagna dell'emittente Telecinco, sono accusati di frode fiscale per 100 miliardi e violazione della legge antitrust spagnola, per avere detenuto occultamente il controllo di Telecinco, proibito dalle leggi antimonopolio. Sono ora in attesa di giudizio su richiesta del giudice istruttore anticorruzione di Madrid, Baltasar Garzon Real. Il giudice Garzon ha chiesto di processare Berlusconi in Italia o di poterlo processare in Spagna. Di fatto, il processo Ë sospeso.

www.societacivile.it

How some of the world's biggest corporations are fuelling the genocide in Darfur

How some of the world's biggest corporations are fuelling the genocide in Darfur
..And what this tells us about the nature of corporations


The dazzlingly efficient herding of Jews, gay people and Gypsies into concentration camps by the Nazis was only made possible by the technological expertise of IBM. The corporation provided the Nazis with punch-card technology - revolutionary in the 1930s - that made it possible to classify the entire German population according to "race" and send them to their deaths. The IBM subsidiary Hollerith had two people stationed in every camp. The numbers tattooed on to the arms of prisoners were five-digit codes for IBM machines. As Edwin Black - the award-winning historian who spent five years exposing this fetid story - explains: "Without IBM's machinery, continuing upkeep and service, as well as the supply of punch cards, Hitler's camps could never have managed the numbers they did."

This isn't an arid history lesson. IBM has apologised and moved on, but another group of multinational corporations is making a holocaust possible today in Darfur.

This western region of Sudan has dropped down the news agenda. But remember: one person dies every five minutes, 2 million people have been driven from their homes, and the UN describes the situation as "the worst humanitarian catastrophe in the world today". But the Arab majority is continuing to rape and slaughter the black African minority with near-impunity. One journalist offers a typical scene from the province: "I found a man groaning under a tree. He had been shot in the neck and jaw and left for dead in a pile of corpses. Under the next tree I found a four-year-old orphan girl caring for her starving one-year old brother. And under the tree next to that was a woman whose husband had been killed, along with her seven- and four-year old sons, before she was gang-raped and mutilated."

The unelected Arab supremacist government in Khartoum raises virtually nothing in taxation. Sudan has an annual per capita income of just £220. So how have they managed to afford to fight a war and launch a genocide? In the south, throughout the 1980s and 1990s, they waged a vast war against the Christian population, killing 2 million of them and ethnically cleansing a further 4 million. In Darfur today, Khartoum is arming and whipping up the genocidal Janjaweed militias. They have enough cash to buy Mig-29s, one of the most swish and deadly fighter aircrafts in the world.

How can they afford all this? Because multinational corporations have ignored the pleas of human rights groups and handed money to the Khartoum serial killers in exchange for Sudan's oil. The roll-call of companies who chose to do this is long and distinguished: Siemens AG from Germany, Alcatel SA from France, ABB Ltd from Switzerland, Tatneft from Russia and PetroChina.

Human Rights Watch states unequivocally: "Oil revenues have been used by the [Sudanese] government to obtain weapons and ammunition that have enabled it to intensify the war." The money paid by multinationals is not the cause of these programmes of mass slaughter, but it is an essential ingredient. Just as Hitler could not have operated such efficient gas chambers without IBM's technology, Khartoum could not be waging such effective and large-scale genocides without oil money.

Of course, these corporations do not actively seek genocide, just as IBM did not actively seek the murder of Jews. They simply have a morally neutral stance towards it. They clearly see the murder of human beings as irrelevant; the profit margin is all. This tells us something about the nature of corporations - now the dominant cultural and economic institution of our times.

Private business is an essential component of a free society because it generates wealth and enables individuals to be independent from the state. But its desire for profit must be kept in careful balance with other human necessities; too often, it is not.

Even within broadly democratic countries like the US, we can see how corporations try to buy up the institutions of a free society - politicians and the press - and encourage them to turn a blind eye to (or even deny) life-and-death issues such as man-made climate change.

But democratic citizens can, if they have the will, restrain them. When corporations operate outside democracies, they will acknowledge no moral limits, and nobody can make them. They will pursue profit at any price. Some will even enslave people in sweat-shops and effectively - as in the Holocaust and in Darfur - aid and abet murder.

Only one group has opposed the corporations facilitating the murder in Sudan with any success, at least when it comes to brokering a fragile peace in the south. This is difficult for me to write, because they have not been the forces I like - human rights groups and the internationalist left. No; the only group that has effectively lobbied against the genocidal regime in Khartoum has been the red-state Christian evangelicals in the US. They lobbied hard for an oil embargo against Sudan, so US dollars were not used to slaughter their fellow Christians. Uber-moralistic religion clashed with raw amoral markets, and - incredibly - the Bush administration sided with the evangelicals against the oil companies. As a result, since 2000, no US oil company has been allowed to operate within Sudan, to their fury. Peace has finally prevailed. This shows what can happen when the Sudanese government is subject to serious economic penalties for its crimes.

The US is lobbying hard for the UN to impose similar international oil sanctions to stop the genocide in Darfur. (The evangelicals are much less worried about slaughtered Muslims, but they believe the chaos might spill over into the south). This is being flatly opposed by China - which receives a quarter of its oil supplies from Sudan - and Russia. These two authoritarian governments are vandalising any attempt to deal with this genocide through the United Nations.

It seems nobody is prepared to choke off the corporate fuel for the holocaust in Darfur. The UN is rendered useless by its arcane structures, the African Union is too poor and disorganised to act, and an Anglo-US intervention is extremely unlikely in the wake of Iraq. So what do we do - lie back and watch the first genocide of the 21st century scythe through Darfur unhindered?

There is an alternative. Professor Eric Reeves is an expert on the murder of black Darfurians. He explains: "The only way to stop this genocide now is for a mass campaign to force multinationals to disinvest from Sudan. During the apartheid era in South Africa, the divestment movement was an immensely powerful force in breaking down this system of racial discrimination. We can do the same today."

Through our pensions plans, our universities and our stock portfolios, we in Europe own most of the companies providing the hard cash for this genocide. If our governments fail to act to end genocide, the responsibility falls to us. Go to www.divestsudan.org to find out how, practically, we can act to deprive the Janjaweed militias of money and arms, just as we throttled apartheid.

If you don't bother - if you're just too busy, or you think corporations will behave responsibly without your pressure - please, don't lower your head or indulge in a moment's pained silence on Holocaust Day next year. You will have learnt nothing and remembered nothing.


The Independent - 19/11/2004


riforma Giustizia in Italia : Test psico attitudinali ai magistrati come voleva Licio Gelli

I test psico-attitudinali una vecchia idea di Gelli
Marco Travaglio – “La Repubblica” 11 novembre 2004

ROMA - Ha un padre nobile l'idea di sottoporre gli aspiranti magistrati a un «esame psico-attitudinale». Un padre nobile e venerabile: Licio Gelli. Se già lo scorso anno il Gran Maestro della P2, intervistato da «Repubblica», rivendicava il copyright sulle più recenti «riforme» e si felicitava per lo stato avanzamento lavori del suo «Piano di Rinascita democratica», ingiustamente bollato di golpismo negli anni '80 e ora riabilitato dal governo Berlusconi, oggi sarà addirittura entusiasta: anche la riforma dell'ordinamento giudiziario, oltre a quella della Costituzione, gli riconosce un ruolo di precursore indiscusso. Nel Piano, scritto da Gelli & C. intorno al 1976 e ritrovato nel 1982 nel doppiofondo della valigia della figlia Maria Grazia, si leggeva fra l'altro: «Ordinamento giudiziario: le modifiche più urgenti investono: - la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati; la normativa per l'accesso in carriera (esami psico-attitudinali preliminari)». Obiettivi entrambi centrati: la responsabilità civile fu istituita dopo il referendum craxiano dell'87; gli esami psico-attitudinali sono appena passati grazie alla «riforma» Castelli.

Ma non basta. Il Venerabile invocava la «responsabilità del Guardasigilli verso il Parlamento sull'operato del Pm». Fatto! La Castelli prevede una relazione annuale del ministro sull'attività delle Procure. Gelli suggeriva una «riforma dell'ordina giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati» e «separare le carriere requirente e giudicante». La Castelli risolve anche queste faccenduole.
Addirittura profetico era il Piano di rinascita a proposito dell'«ordinamento del governo»: la fotocopia della riforma costituzionale del «premier forte» appena approvata in prima lettura dalla Casa delle libertà, con la blindatura del premier che scioglie le Camere a piacere. Il venerabile Licio auspicava una «modifica della Costituzione per stabilire che il presidente del Consiglio è eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso le elezioni del successore». Fatto! Il Nostradamus di Castiglion Fibocchi aveva previsto persino la nascita di un partito modello «club di natura rotariana ove siano rappresentati operatori imprenditoriali e finanziari». E invitava gli adepti a "favorire le città-satellite» (tipo Milano 2, per dire).
Ad «acquisire settimanali di battaglia» e a «coordinare molte tv da impiantare a catena per controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese». A «dissolvere la Rai Tv in nome della libertà di antenna». Fatto! Lievemente più prudere del confratello Silvio, Gelli si accontentava di pochi "ritocchi alla Costituzione", non potendo immaginare la riscrittura di 43 articoli in una baita del Cadore. Quanto alla politica fiscale, si limitava all'«abbattimento delle aliquote per le donazioni»: nel 2001 l'allievo ha superato il gran maestro e le ha direttamente azzerate. Persino il rientro dei capitali dall'estero è un'idea del Venerabile: «Concessione di sgravi fiscali – scriveva nel Piano – ai capitali stranieri per agevolare il ritorno di capitali dall’estero». Nel 2002, con lo “scudo fiscale”, è stato accontentato.
Restano, purtroppo, alcuni punti del Piano ancora inapplicati. Per esempio la pretesa di riservare l'ingresso al «Club» a «uomini omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale» (in Parlamento siede una trentina di,condannati). 0 la proposta di una draconiana «legislazione anti-monopolio modello Usa». Che, se importata in Italia, vieterebbe a un privato di controllare più di una tv (figurarsi sei). A ripeterle oggi, quelle idee pericolose, Gelli passerebbe per comunista. Il test psico-attitudinale lo farebbero a lui.

Ancora Epurazioni nell'informazione : Rosanna Sapori cacciata da Radio Padania

COMUNICATO STAMPA

In questo brutto momento di caccia alle streghe, chi pensa che licenziare i giornalisti liberi possa significare risolvere i propri problemi di scarsità politica sbaglia, sbaglia tantissimo.
La mia estromissione da Radio Padania non m’impedirà di raccontare - attraverso le centinaia di lettere che ho ricevuto in questi anni di conduzione radiofonica - come si è modificato il pensiero politico della gente che ascolta e telefona a Radio Padania. Le oltre duemila lettere - comprese e-mail e fax – rappresentano uno spaccato molto variegato degli ascoltatori di Radio Padania. Ogni lettera mi ha dato e detto qualcosa. Critiche, suggerimenti, commenti, a volte rassegnazione e disperazione. Come la lettera di una signora della provincia di Treviso, socio fondatore insieme al marito ed al figlio della banca CREDIEURONORD: “Le scrivo perché sono disperata…io e mio marito siamo tra i soci fondatori…gli unici risparmi che avevamo li abbiamo investiti lì…sono passati attraverso il mio cuore per arrivare alle mie tasche”.
Troverò un editore disposto a pubblicare questa cronaca quotidiana di vita vissuta con gli ascoltatori?
Un libro che dedicherò ad Umberto Bossi che sempre mi chiedeva: “Cosa dice la gente? Fai parlare la gente”.
Dal quel triste 11 marzo 2004, Bossi non l’ho più sentito né visto.

ROSANNA SAPORI
Giornalista (333 4412255)

3.11.2004 – ORDINE DEI GIORNALISTI –
Rosanna Sapori licenziata da Radio Padania Libera. Bossi ha avallato tale decisione o la stessa è stata adottata da un “colonnello” impazzito?
3.11.2004 – ANSA –
Giornalista di Radio Padania a casa dopo 4 anni
3.11.2004 – IL BARBIEREDELLASERA.COM –
Radio Padania Libera. Da cococo a licenziata in tronco
3.11.2004 – OLIVIEROBEHA.IT –
Da co.co.co a licenziata in tronco
3.11.2004 – DISINFORMAZIONE.IT –
Radio Padania…Libera? Sì, libera di licenziare senza preavviso le persone che lavorano.
3.11.2004 – DAGOSPIA.COM -
Sapori senza radio….
- CORRIERE DELLA SERA –
Radio Padania licenzia la conduttrice
4.11.2004 – L’UNITA’ –
Vietato parlar male del premier: epurazione a Radio Padania
4.11.2004 – L’ECO DI BERGAMO –
Giornalista fuori da Radio Padania: “Ero diventata scomoda”
7.11.2004 - LIBERO –
..e in Radio non confermata la conduttrice di una trasmissione molto seguita

www.disinformazione.it