Chi è Augusta "Fascistorum" Montaruli?
di Luigi Nervo
di Luigi Nervo
Dalla città che un tempo si chiamava Augusta Taurinorum arriva Augusta "Fascistorum" Montaruli, l'ultima delle donne del presidente, quella che dovrebbe rappresentare il volto giovane e pulito del centrodestra. La fanciulla, coordinatrice nazionale dei giovani del PDL, è diventata l'emblema dei ragazzi del suo partito per aver "zittito", così dicono loro, Marco Travaglio in diretta ad Annozero, mentre in realtà ha solo coperto la voce del giornalista nel suo mirino urlando senza nemmeno rispondere alle domande che le erano state rivolte. Conosciuta dai suoi sostenitori come "la passionaria del PDL", è già molto nota nell'ambiente universitario torinese e negli uffici della Questura per i suoi anni di militanza in alcuni gruppi giovanili neofascisti e per episodi di violenza a sfondo politico presso l'ateneo piemontese.
"Nooo. Non sono fascista. Sarebbe ridicolo, oggi" aveva detto la Montaruli a un giornalista del quotidiano "La Stampa" nel giugno dello scorso anno. In realtà, prima della svolta normalizzatrice che le ha permesso di entrare nei ranghi del PDL, il suo curriculum registra una lunga attività come coordinatrice di Azione Giovani, organizzazione nata dopo la svolta di Fiuggi su spinta degli storici MSI, Fronte della Gioventù, Fare Fronte, Fronte Universitario e Fronte Nazionale, ma anche del movimento studentesco Fuan nel quale in passato avevano militato alcuni dei presunti responsabili della strage di Bologna. Tutte organizzazioni finanziate con i soldi ricavate dalle tasse universitarie. In questi anni di militanza, orgoglio della Montaruli, ha partecipato a numerosi cortei di neofascisti che giravano per le strade di Torino portando striscioni con svastiche e croci celtiche e ha preso parte anche a dei pellegrinaggi a Predappio, città natale di Mussolini, come si vede in alcune foto dove fa il saluto romano insieme ai suoi compagni di viaggio.
Durante gli anni della militanza aveva anche un sito, ilfronte.org, il cui nome riporta alla mente il terrorismo nero degli anni di piombo, che è stato poi oscurato in vista della svolta normalizzatrice. Nella pagina di presentazione si leggeva: "Sarebbe ipocrita, oltre che scorretto, nascondere la realtà. Ciò non significa tuttavia che il movimento giovanile sia totalmente appiattito sulle posizioni politiche espresse da Fini o dagli altri dirigenti del partito (anzi!). Noi di Azione Giovani Torino rivendichiamo espressamente la nostra autonomia su alcuni temi (come l'ingresso della Turchia in Europa, la lotta a favore del mutuo sociale... Ma potremmo citarne altri!), mantenendo molte delle vecchie tradizioni del Fronte della Gioventù di Torino (da qui il nome del sito ilfronte.org)". In queste poche righe viene delineato in modo chiaro e conciso di cosa si tratta: un movimento di ispirazione fascista, autonomo rispetto al partito politico di riferimento, ma molto vicino alle idee di altri gruppi neofascisti, come per esempio i circoli di Casa Pound. I contenuti del sito poi non lasciavano dubbi: in ogni pagina erano presenti banner con simboli nazisti e i post pubblicati contenevano foto e slogan dei protagonisti del ventennio fascista. Se la Montaruli diceva ad Annozero che la D'addario sarebbe la nuova icona della sinistra, i suoi "eroi", ai quali era dedicata un'intera sezione del sito, erano quelli della X Mas, il corpo militare della Repubblica Sociale Italiana di Salò, e persino Augusto Pinochet. "Lui sì andrebbe preso come simbolo" si leggeva a proposito del tiranno cileno.
La Montaruli si è poi contraddistinta tra i corridoi di Palazzo Nuovo per aver organizzato azioni violente contro i movimenti studenteschi orientati politicamente verso sinistra. Proprio lei, che si lamentava perché è costretta a girare con la scorta, che in verità è composta da energumeni dei movimenti neofascisti, e che sosteneva di non aver potuto dare un esame per colpa delle intimidazioni ricevute, ma a quell'appello non si era proprio iscritta. Con il suo fidanzatino, il picchiatore ben conosciuto dalla Digos Maurizio Marrone, umiliato e schiaffeggiato persino dai suoi camerati di Forza Nuova perché troppo badogliano, si è resa protagonista di diversi episodi di provocazione e ha spesso impedito, per mezzo di intimidazioni, l'attività ai gruppi studenteschi che considera nemici. Una delle ultime azioni violente dei Romeo e Giulietta in camicia nera, nonché una delle più gravi, è quella del marzo di quest'anno quando un gruppo di studenti stava manifestando contro la presenza di movimenti neofascisti negli spazi dell'università, peraltro contraria alla Costituzione (XII disposizione transitoria e legge Mancino). I camerati hanno attaccato i manifestanti, tra i quali erano presenti anche studenti che non appartenevano al Collettivo o all'Onda, e ha dato inizio a una vera e propria battaglia. Uno dei ragazzi è pure finito all'ospedale, secondo testimoni colpito con un pugno proprio da Marrone. La sua colpa? Essere antifascista.
Questa è quindi la vera faccia di Augusta Montaruli: una neofascista che, una volta entrata nei ranghi del PDL sostiene di non esserlo mai stata, ma fino a ieri inneggiava al duce.