Sunday, March 14, 2010

Berlusconi e le pressioni sugli organi di controllo per attaccare e chiudere Santoro - AGcom - Innocenzi - Minzolini - tg1 - Regime -

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INDRO MONTANELLI SU BERLUSCONI 2001

È il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere alle proprie menzogne. È questo che lo rende così pericoloso. Non ha nessun pudore. Berlusconi non delude mai: quando ti aspetti che dica una scempiaggine, la dice. Ha l’allergia alla verità, una voluttuaria e voluttuosa propensione alle menzogne. “Chiagne e fotte”, dicono a Napoli dei tipi come lui. E si prepara a farlo per cinque anni.
Indro Montanelli, 2001

Tutte le turpitudini sono state fatte, tutte le menzogne dette, tutte le ipocrisie compiute, tutte le speranze dei disinformati sono tradite quotidianamente e quotidianamente alimentate da un regime plutomediatico che non ha pari al mondo: un regime che se non fosse tragicamente inquietante sarebbe solo squallido e tristemente ridicolo,ridicolo come un vecchietto che si attornia di fighe in tubino nero che fanno la ola cantando il pacchiano inno della sua creatura poltica per compiacerlo ed averne una lauta mancia, e se non da lui dai suoi mezzani, quelli pronti a tutto pur di entrare nelle grazie del narcisista parossistico, e di fare automaticamente affari, avere "licenza di uccidere" e mettere in cassa milioni per appalti ed affari fatti non per competenze e serietà ma per contiguità, collusione, legame amicale con la corte ed il suo incredibile sultano: così mentre una corte di putridi delinquenti si arricchisce spudoratamente grazie al disprezzo delle regole ed alle amicizie giuste, gli operai licenziati, i precari mollati in strada, molti imprenditori poco vicini ai poteri, fanno la fame perchè non hanno paracadute e non hanno l'amicizia e le donnine da fornire ai paraculo padroni delle ferriere posti nei gangli dell'amministrazione sempre non per merito ma per adesione al credo politico del capo, nella prima o nell'ultima ora, purchè se magni, purchè si sitemino "a famiglia" li figli pezz'e core, mogli, cognati e amici, nella tipica, lurida, meschina, viscida, putrida logica da verminaio mafioso che domina i substrati del potere; e se si bruciano centinaia di milioni di euro per appalti dati agli amici è solo una svista, l'importante è il fare,se il fare consente gli effetti speciali e le pantomine a chi desidera il palco e la ribalta, e cavalca la tragedia con grottesco melodramma all'italiana per poi passare al film d'azione ed allo scendere in campo fino alla fiction religiosa sulla potenza miracolistica dell'unto, in un palinsesto organizzato dagli accoliti e zerbini che infettano la TV di stato,in uno scenario di agguerrite tribù pronte anche a scannarsi tra loro pur di essere più prossime e prone e gradite ad Sultano, pronte a far fuoco contro chi insinua dubbi, chi fa domande inopportune, chi osa innervosire il narciso facendogli notare magari che anche lui non ha un bel rapporto con il pettine viste le note vicende crinologiche del suo unto et catramato cuoio capelluto, lui che, con grande sprezzo del pericolo, pensa di non essere calvo e sfotte un calvo per la sua calvizie, esprimendo così e provando che le non lievi osservazioni fatte dalla sua divorzianda moglie sul suo precario stato di salute psichica non sono del tutto infondate.

Debord 2010 marzo 14