Thursday, November 25, 2004

Norma salva-Previti Il Polo si spacca

La Stampa


Norma salva-Previti Il Polo si spacca

24-11-2004

La maggioranza si è spaccata in commissione Giustizia della Camera: Forza Italia e An hanno votato gli emendamenti sui tempi della prescrizione, l’Udc contro, la Lega si è defilata e ha espresso le sue perplessità, mentre per l’opposizione erano assenti Verdi e Rifondazione. L’Ulivo darà battaglia. Se dovesse passare il testo approvato dal Comitato dei nove, si introdurrà nel sistema delle prescrizioni un doppio binario: per i reati più gravi la prescrizione si calcolerà aumentando il massimo della pena prevista fino a due terzi della stessa. Per tutti gli altri, si ridurrà dalla metà a un quarto l’aumento del massimo della pena previsto per calcolare la prescrizione. Questo significa che se prima un imputato per un reato che prevedeva la pena massima di sei anni doveva aspettarne nove per la prescrizione, adesso saranno sufficienti sette e mezzo. «E’ cambiato il vento, non siamo più disposti a subire ricatti». Luigi Vitali, relatore del provvedimento in materia di recidiva e di termini di prescrizione - norma salva Previti, secondo l’opposizione -, commenta il colpo di scena nel Comitato dei nove. Fino all’altra sera, lo stesso Vitali aveva annunciato che in assenza di un accordo tra gli alleati sulla proposta dei suoi emendamenti, il Comitato avrebbe discusso soltanto gli emendamenti del centrosinistra. Ieri, invece, da palazzo Grazioli è arrivata l’indicazione di «forzare». Amareggiato, Edmondo Cirielli, An, che aveva presentato la proposta originaria, chiede che non venga più citato il suo nome, disconoscendo il testo: «Hanno snaturato e falsato il senso della mia proposta». L’opposizione denuncia i rischi di «una amnistia mascherata che cancellerà con un colpo di spugna migliaia e migliaia di processi» (Franco Bonito, Ds), di «impunità per chi si difende dal processo e non nel processo» (Gianni Kessler, Ds). E paventa - Giuseppe Fanfani, Margherita - che «la norma istigherà a tirare per le lunghe i processi». «E’ indecente - tuona Paolo Cento, Verdi -, ancora una volta per salvare un imputato eccellente, Cesare Previti, si sovrappone una vicenda giudiziaria personale alla necessità di riformare seriamente la giustizia». Spiega Giuseppe Fanfani, Margherita: «Le Sezioni unite della Cassazione avevano stabilito che non si doveva considerare, ai fini della prescrizione, la sospensione del processo richiesta di difensori». L’emendamento Vitali, invece, stabilisce: «In nessun caso la sospensione e l’interruzione della prescrizione, anche congiuntamente computate, possono comportare l’aumento di più di un quarto del tempo necessario a prescrivere». Insomma, chiarisce Anna Finocchiaro, Ds, «basterà che un avvocato chieda due o tre rinvii al massimo in un processo perché quel reato si prescriva, salvo reati di criminalità organizzata». L’opposizione è determinata a dare battaglia, convinta che le modifiche presentate, se diventassero legge, allungherebbero i tempi del processo. Ma anche dentro la maggioranza non tutti sono d’accordo con il testo Vitali. Erminia Mazzoni, Udc, motiva così il suo voto contrario nel Comitato dei nove: «Con questi emendamenti si introduce una distorsione nel sistema. Se c’è qualcuno che ci convince sull’urgenza di questo provvedimento, siamo disposti a ragionare. Rilevo che nel giorno in cui il ministro dell’Interno, Beppe Pisanu, invoca maggiore severità sulla recidiva, certezza ed effettività della pena, in commissione Giustizia della Camera si va nella direzione opposta». L’esponente supplente della Lega, Rossi, al momento del voto nel Comitato dei nove, si è assentato. Carolina Lussana, capogruppo della Lega in commissione Giustizia, giustifica la sua assenza con un ritardo dell’aereo: «Sul testo di Vitali abbiamo delle perplessità, la nostra contrarietà è riferita a quegli emendamenti che vogliono riportare nell’ambito della discrezionalità del giudice l’aumento delle pene nei casi di recidiva. Noi siamo per l’obbligatorietà. Complessivamente, valuteremo come votare quando il provvedimento sarà in aula». Ieri sera la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso che sia l’ordinamento giudiziario che la legge sulla prescrizione e la recidiva slitteranno a martedì della prossima settimana. Una decisione maturata anche per l’incertezza del quadro politico.

Guido Ruotolo


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