Ecco quello che rimane del vecchio blog anonimo di Deborah Bergamini, che qualcuno ha trovato nella cache di gooooogle ; forse dietro questo linguaggio fantasy c'era dell'altro, non saprei, ma trovo il fantasy già in sè noioso, a parte forse Tolkien , se poi passiamo al fantasy da Blog , il Blogtasy , le saghe celtiche di mitici popoli nordici ,del metallo e della luna, della magia etcetc rimango perplesso, non voglio credere che il mito celtico fosse un primario interesse della nostra amica Bergamini , magari era un divertissement, uno straniamento rilassante fuori orario lavorativo e poverina , forse ne aveva bisogno, avere a che fare ogni giorno con Saccà, Del Noce, Vespa, essere comunque un punto di riferimento di Berlu in RAI non deve essere il massimo della vita..In ogni caso eccovi un estratto dell'ormai cancellato Blog celtico della Bergy.
"Taliesin canta con voce di conchiglia. E' una melodia che ricorda alla Regina dei Celti i suoi tempi di ragazza, quando la luce era d'avorio, e il grande capo le sorrideva nella quiete della piccola spiaggia sul Lago Maestro. Il silenzio non era pesante, allora. Domani la più grande battaglia aspetta la Regina dei Celti: dimenticare. E così rinascere, farsi nuova, ancora una volta. Non tenere nulla di sé, mai, per non consentirsi di ripetere. Chiedere due volte è farsi dire di no due volte.
(dal "blog di Cartimandua", Oblivion, alias Deborah Bergamini)
...e ancora...
C'è una nuova cotta per la regina dei Celti. Luce di luna, strepito di tuono e abbraccio di ferro sono serviti al fido amico Odhran per omaggiare la sua regina. All'alba del terzo giorno, nella tenue luce di peltro, lei aveva uno sguardo denso, troppo denso. Soffriva, muta. Una cotta impenetrabile la proteggerà, aveva pensato Odhran. Ma nessun tuono poteva coprire il tumulto del cuore della regina. La passeggiata nel bosco liquido le era costata un momento d'anima. E lei aveva pagato di buon grado. Glielo aveva insegnato il grande capo, mentre nuotavano insieme nelle acque ghiacciate del Lago Maestro. Mai essere in debito. La sorte si disamora in fretta degli impari.
(dal "blog di Cartimandua", Oblivion, alias Deborah Bergamini)
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