in queste vicende c'è tutto il peggio dell'Italietta pallonara di questi anni: una società senza cultura , in balia di qualche rais del pallone , sempre a bocca aperta a guardare movioloni ed improbabili guru del processo di Biscardi, Controcampo e altro demenziale teatrino pallonaro , che alla fine si rende conto della realtà che era sotto gli occhi di tutti da tempo, che il calcio non è più uno sport ma un miserabile scambio di favori, di interessi, un business spesso legato anche agli interessi elettorali di rappresentanti politici sempre più volgari e pronti u utilizzare la mania calcistica per avere potere : PANEM ET CIRCENSES , si diceva nell'antica Roma, diamo al popolino un minimo di pane e distraiamolo col circo, poi potremo fare ciò che più ci piace. Che Schifo!
Quando si pone il problema di aiutare la Torres Sassari, che gioca in serie C1, è proprio a Moggi che il ministro Pisanu chiede aiuto. «È una cosa importante - gli spiega - anche in vista delle elezioni». Il ministro naturalmente non immagina che il cellulare di Moggi sia sotto controllo. Lo chiama l’8 febbraio attraverso la segreteria.
Pisanu: «Pronto».
Moggi: «Beppe!».
Pisanu: «Ciao Luciano come stai?».
Moggi: «Tutto bene tutto bene... insomma... risultati bene, poi critiche...».
Pisanu: «Senti Lucià! Io ti telefono perché so che sabato viene a trovarti il presidente della Torres Calcio...».
Moggi: «Io ti avrei chiamato stasera a casa».
Pisanu: «Eh, allora quando viene tu dagli la mia Apostolica Benedizione. Digli che lo ricevi grazie a me».
Moggi: «Vai tranquillo Beppe!».
L’interessamento a quanto pare va a buon fine. Dopo qualche settimana la Torres vince in trasferta. I dirigenti chiamano Moggi. È il 20 marzo 2005.
De Nicola: «Missione compiuta la Torres ha vinto e...».
Moggi: «Eh, alla grande!».
De Nicola: «Sto qui con il presidente, te lo passo».
Presidente: «Luciano, erano due anni che non vincevo in trasferta Lucia’».
Moggi: «E lo vedi che si comincia bene vai tranquillo».
Presidente: «Mamma mia, due anni che non vincevo in trasferta».
Moggi: «Eh ma c’è sempre la prima volta vai tranquillooo...».
Presidente: «Abbiamo iniziato bene insomma eh».
Il 26 marzo il ministro Pisanu torna ad interessarsi della questione. Insieme al presidente della Torres Rinaldo Carta chiama Moggi: « Abbiamo fatto una bella chiacchierata su vari problemi e siccome pensiamo di dare un rilancio forte alla Torres, abbiamo assoluto bisogno di te! ». Moggi lo rassicura, parla con Carta di un nuovo manager al quale affidare la squadra. Poi la cornetta passa nuovamente a Pisanu. E viene affrontato il problema degli arbitri.
Pisanu: «Allora Lucia’!».
Moggi: «No no ma adesso vediamo un pochino di studiarci perbene la cosa... Direi con la Juventus, vediamo un po’ di fare un lavoro, di ridare un po’ di entusiasmo. È chiaro che ora fino alla fine del campionato bisogna che la strada vada avanti nel migliore dei modi».
Pisanu: «E be’ con la speranza che non abbia... che so che abbia qualche manina di aiuto per salvarla dalla... da rischi gravi... insomma ecco!».
Moggi: «Ma perché ha problemi di retrocessioni?».
Pisanu: «E, oggi ci siamo ritrovati un arbitro... Che aveva già combinato guai. Lo hanno rimandato... l’hanno rimandato a Sassari mentre se lo potevano tenere da qualche altra parte».
Moggi: «Va bè, ora me la vedo io».
Come dimostrano le altre telefonate intercettate, Moggi effettivamente si occupa della vicenda. E alla fine «dopo aver consultato Franco Causio e Mauro Sandreani, decide di inserire nella società l’ex giocatore Cuccureddu, in quota Gea. Quando Carta gli chiede il costo Moggi risponde tranquillo: " Me ne occupo personalmente " » .
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